PROGETTO “UN NETWORK PER RIPARTIRE” – ATTIVITA’ E OBIETTIVI

 

Denominazione dell’iniziativa

Un network per ripartire

Breve descrizione

Il progetto vuole rispondere agli effetti della crisi economico-educativa generata dalla pandemia da COVID-19 in diverse

città italiane. In particolare il progetto si concentra sull’accompagnamento delle famiglie in quanto nucleo fondamentale

maggiormente colpito dalla crisi. Famiglie già vulnerabili ma anche quelle che lo sono state rese dalla crisi. Il progetto

valuterà i bisogni specifici di ciascuna famiglia e risponderà a seconda della necessità con un pacchetto di misure volte a

rafforzarne le risorse immediate ma anche la capacità di risposta a lungo termine. Questo sarà possibile attraverso la

collaborazione con associazioni providers di servizi già operanti sul territorio e legate all’opera delle Suore di Carità

dell’Assunzione, al Banco di Solidarietà di Cesena e il Banco di Solidarietà di Rimini.

Ambito d’intervento (Contesto)

La pandemia di COVID-19 in Italia è scoppiata nei primi mesi del 2020 con un’escalation di impatto che ha portato a

290.000 [1] i casi totali dall’inizio della pandemia. La regione più colpita è la Lombardia (104.000 casi totali), seguita da

Piemonte (33.865) e Emilia Romagna (33.793)[2].

Dall’inizio di marzo una serie di decreti governativi ha gradualmente imposto la chiusura di tutti i servizi non essenziali e

costretto le famiglie a isolarsi a casa. A seguito delle misure di contenimento adottate in Italia e del blocco di numerosi

settori produttivi, si è verificata un’importante crisi economica. Le chiusure delle attività economiche hanno determinato

il blocco operativo soprattutto delle imprese di minori dimensioni, che in Italia rappresentano quote elevate in termini di

occupazione. Le microimprese sono quelle più coinvolte nella sospensione delle attività: 48,7% contro 32,7% delle piccole

(10-49 addetti), 19,2% delle medie (50-250 addetti) e 14,5% delle grandi (250 addetti e oltre), per una quota complessiva del

69,4%.[3] Questa crisi è destinata a perdurare per diversi mesi e anche dopo la graduale riapertura avvenuta da Maggio in

poi (Fase 2 / Fase 3) ci sono ancora tantissime famiglie in difficoltà. La perdurante situazione di instabilità derivante

dall’aumento, seppur sembri sotto controllo, del numero di casi di infezione da metà agosto in avanti ha imposto per

molte aziende la continuazione di misure preventive quali lo smartworking totale. In questo contesto, e soprattutto per

determinati settori, la crisi economica iniziata con il lockdown, persiste con molte piccole e medie attività economiche

che, se non già fallite durante il periodo di chiusura, faticano a riaprire e per le quali i costi si sono moltiplicati a causa

delle misure di prevenzione.

I bisogni delle famiglie sono aumentati, ma i sussidi pubblici possono solo in parte mitigare la situazione soprattutto per

quelle situazioni di estrema vulnerabilità. Inoltre anche l’accesso ai servizi assistenziali di base sta ricominciando, ma le

limitazioni imposte dalle procedure di prevenzione della malattia implicano un rallentamento dell’erogazione. Le misure

atte a prevenire una seconda ondata di contagi nelle scuole, nei luoghi pubblici, e le restrizioni ai movimenti

interrompono la routine e il supporto sociale dei bambini, ponendo al contempo nuovi fattori di stress ai genitori e ai

tutori. Bambini e famiglie che sono già vulnerabili a causa dell’esclusione socio-economica o che vivono in ambienti

sovraffollati sono particolarmente a rischio. Un bambino la cui famiglia non ha mezzi e risorse soffre e soffrirà

maggiormente per la perdita di opportunità, non solo cognitive, offerte dalla scuola. Un bambino che necessita di ulteriore

supporto a causa di disabilità o disturbo dello sviluppo può riceverlo solo in parte. Per non parlare di quei bambini che

vivono in una situazione di alloggio instabile, insicurezza alimentare, isolamento sociale, accesso limitato alle cure

mediche o paure legate allo stato di immigrazione o alla situazione di conflitto ancora attuale: il sovraccarico di tali

avversità può anche portare ad aumentare tassi di abuso di sostanze, violenza familiare e problemi di salute mentale non

trattati. I bambini si trovano in situazioni di grande fragilità e conflitto all’interno della propria famiglia.

In questa fase di ripartenza è importante aumentare i nostri sforzi nel sostenere la salute e lo sviluppo dei bambini più

vulnerabili e delle loro famiglie conciliando sia le relazioni di supporto che le necessarie azioni di prevenzione per evitare

il ritorno in massa del virus. La separazione fisica prolungata è assolutamente necessaria per rallentare la progressione di

una pandemia, quando c’è una persona infetta in famiglia; l’interazione sociale reattiva è essenziale per rafforzare la

resilienza di fronte alle avversità.

I preadolescenti e gli adolescenti appartenenti a famiglie svantaggiate sono più esposti alla fatica e alla solitudine anche

nell’accesso all’apprendimento a distanza, perché richiedono risorse e attrezzature che spesso non sono disponibili a casa.

Gli adolescenti spesso non sono accompagnati in un percorso che li aiuta a gestire la nuova situazione e i loro genitori non

hanno gli strumenti o le possibilità per affrontare la situazione con un supporto diretto alla genitorialità. Per questo

motivo il rapporto con persone esperte ed educatori rimane uno dei bisogni più diffusi di aiuto alle famiglie oltre ai

sussidi economici. Per i genitori o i figli più grandi che hanno perso il lavoro durante la crisi o che erano già alla ricerca di

un impiego prima della crisi il bisogno è anche quello di poter accedere a competenze e formazioni che possano fornirgli i

mezzi per trovare un nuovo lavoro.

[1] Dati ISS (Istituto Superiore di Sanità), 16/09/2020

[2] Idem

[3] ISTAT, Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19, 15 giugno 2020.

Target e beneficiari (diretti e indiretti)

Le attività elencate di seguito riguardano le famiglie già seguite dalle associazioni/cooperative operanti nelle quattro città

(Cooperativa Martinengo a Milano, Associazione Filippo Neri a Roma e il Centro polifunzionale diurno “Casa Luisa” a

Napoli) comprese le famiglie che hanno approcciato queste strutture per la prima volta durante la crisi da COVID-19, le

famiglie identificate tramite il Banco di solidarietà di Cesena e quello di Rimini e famiglie che saranno direttamente

seguite dal personale di AVSI. Le famiglie non hanno particolari connotazioni né di etnia, religione, provenienza culturale

ma sono espressione di comunità vulnerabili e disagiate. Vivono in quartieri difficili, da sempre caratterizzati da un grave

disagio economico-sociale, da alti tassi di criminalità e una diffusa povertà educativa.

La valutazione e la selezione dei beneficiari per ciascuna attività verrà effettuata in collaborazione con gli educatori e gli

operatori che seguono le famiglie e il comitato di progetto che sarà istituito. I beneficiari indiretti sono costituiti dai

familiari dei beneficiari diretti e più indirettamente ancora, la comunità locale che beneficia di una ridotta tensione

sociale, e di una riduzione dei costi di presa in carico del gruppo target.

Obiettivo Generale

L’obiettivo generale del progetto è rafforzare la protezione delle famiglie vulnerabili durante l’emergenza COVID-19 a

Milano, Napoli, Roma, Cesena e Rimini.

Obiettivo/i Specifico/i

L’obiettivo specifico è sostenere la capacità di risposta della rete di aiuto attraverso l’incremento dei servizi educativi, di

sostegno economico e formativo erogati da diverse associazioni sul territorio.

Risultati attesi e indicatori

  1. FOLLOW-UP FAMIGLIARE

Le famiglie beneficiarie ricevono le visite a domicilio previste.

Incremento delle conoscenze dei formandi (educatori) di almeno il 50% rispetto al test iniziale.

  1. ACCESSO A OPPORTUNITA’ EDUCATIVE

Almeno 40 ragazzi con limitato accesso a opportunità educative per mancanza di devices beneficiano di un supporto.

  1. ATTIVITÀ DI DISTRUBUZIONE DI AIUTI ECONOMICI E ALIMENTARI

400 famiglie sono supportate con una distribuzione alimentare periodica

255 famiglie ricevono un supporto una tantum per rispondere a dei bisogni specifici urgenti.

% diminuzione di famiglie necessitanti il sostegno a seguito delle attività svolte – Target (10% diminuzione).

  1. FORMAZIONE

Almeno il 90% dei partecipanti ammessi alla formazione termina il corso con una frequenza pari o superiore all’80% della

durata complessiva.

Descrizione delle attività previste dall’iniziativa / progetto

A.1. Formazione degli educatori

L’Associazione Resilience Onlus formerà gli educatori della Casa Luisa e dell’associazione Filippo Neri per sostenere il loro

lavoro di accompagnamento dei bambini e delle famiglie in questa situazione di emergenza, in un’ottica di valorizzazione

delle risorse e di promozione della resilienza individuale e comunitaria. Saranno contrattati come consulenti come già

avvenuto in altri progetti realizzati insieme anche in risposta la COVID in Italia. La formazione verterà sui seguenti temi:

Educare in caso di emergenza. Post-Traumatic Stress Disorder: definizione, effetti, segnali di allarme; La Resilienza;

Metodi di accompagnamento alla genitorialità positiva. La formazione avverrà in un’unica giornata al fine di conoscere

tutti gli operatori coinvolti nelle due realtà, le loro esigenze, e creare il legame formativo valorizzando il più possibile

l’esperienza dei partecipanti. La formazione sarà svolta da due esperti con competenze psicologiche e pedagogiche. La

formazione per gli educatori operanti nella cooperativa Martinengo a Milano è già integrata in un altro progetto.

A.2. Attività di monitoraggio degli educatori

L’associazione Resilience Onlus effettuerà un follow up degli educatori formati (A.1) attraverso attività di supervisione

psicopedagogica allo scopo di dare un supporto agli operatori nella personalizzazione degli interventi educativi. I

contenuti riguarderanno: esperienze e vissuti professionali dei partecipanti, dubbi e nodi critici che caratterizzano il loro

intervento educativo. Durante tutto l’anno si terranno circa 18 incontri della durata di 2 ore ciascuno, in modalità online

alla presenza dei due istruttori che hanno condotto l’Azione 1. L’attività di accompagnamento degli educatori a Milano è

già integrata in un altro progetto.

A.3. Accompagnamento di bambini vulnerabili e delle loro famiglie

Le 326 famiglie incluse nella rete della Cooperativa Martinengo, a Milano, della associazione Filippo Neri a Roma e della

Casa Luisa a Napoli sono seguite da circa 43 educatori secondo percorsi specializzati. Per garantire la continuità del

lavoro, nelle città di Roma e Napoli, il progetto intende rafforzare l’intervento degli educatori. Attraverso l’attività, si

vuole assicurare per almeno 9 educatori a Napoli e Roma una media di ulteriori 4 ore settimanali per svolgere visite

domiciliari e contatti regolari a distanza con le famiglie più bisognose, per un totale di 16 settimane. L’attività di

accompagnamento dei bambini a Milano è già integrata in un altro progetto.

A.4. Acquisto di abbonamenti per piattaforme professionali di web conference

Per garantire il sostegno e la continuità dei percorsi educativi da remoto, saranno acquistati abbonamenti/servizi a

piattaforme professionali di web conference per ciascuna associazione/cooperativa. Poiché le misure di distanziamento

sociale hanno imposto il blocco delle attività in presenza, si prevede l’acquisto di 3 abbonamenti per agevolare il supporto

a distanza e garantire la qualità dell’intervento da parte degli educatori e operatori.

A.5. Fornitura di tablet / pc

Ad alcune famiglie bisognose saranno forniti i mezzi necessari per garantire il sostegno e i percorsi educativi anche da

remoto. Poiché le misure economiche d’emergenza previste non sono sufficienti a coprire le necessità espresse dalle

famiglie, saranno distribuiti in comodato d’uso, e in base alle esigenze segnalate dagli educatori, computer (10), tablet (10)

e stampanti (7). L’attività di acquisto tablets e materiale informatico per i bambini a Milano è già integrata in un altro

progetto.

A.6. Fornitura di materiali didattici

Per garantire la continuità dell’apprendimento, saranno distribuiti alle famiglie bisognose materiale scolastico e gli

strumenti di accesso alla rete internet (cartoleria, libri, quaderni e chiavette USB Wi-Fi). L’attività di acquisto di materiale

didattico per i bambini a Milano è già integrata in un altro progetto.

A.7. Supporto economico alle famiglie

Gli educatori e gli operatori del Banco di solidarietà di Rimini e Cesena e il personale dedicato di AVSI segnalerà al

comitato di progetto le famiglie che, a seguito dell’emergenza, si trovano in difficoltà a provvedere a spese di prima

necessità e che non possono essere considerate nel sostegno previsto dal Governo italiano o il cui sostegno previsto non

sia sufficiente. Criteri di selezione specifici saranno validati all’inizio del progetto ma includeranno di sicuro indicatori

economici e sociali quali ISEE, numero di persone della famiglia, presenza di persone con disabilità, famiglie che hanno

perso fonti di finanziamento a causa del COVID, etc. Il comitato di progetto (il cui approccio è descritto nel capitolo

strategia di intervento), dopo aver definito le priorità, distribuirà alle famiglie selezionate contanti per far fronte a spese

generali (es. affitto, utenze), spese di vitto o spese mediche. Si stima la distribuzione di importi variabili, anche a più

riprese, fino a un totale stimato di 500 € a famiglia per tutta la durata del progetto, e per un numero stimato di 195

famiglie totali.

A.8. Inserimento in percorsi formativi

In base alle caratteristiche dei beneficiari e alle richieste del mercato del lavoro, sarà data la possibilità a diversi

beneficiari di partecipare a percorsi formativi e di accompagnamento tecnico, gestiti da / in collaborazione con altre

realtà del territorio e enti locali quali regioni e comuni. Anche in questo caso, come per il contributo alle attività

economiche, il sostegno è condizionato alla fruizione del servizio. I beneficiari stranieri potranno anche richiedere

l’accesso a corsi di italiano per stranieri L2. Il progetto si avvarrà di una rete di servizi per la formazione e il lavoro che

sarà utilizzata per poter identificare le possibilità formative nei diversi territori. Questa attività verrà realizzata fra

Milano, Roma, Napoli, Cesena e Rimini.

Le domande verranno analizzate dal comitato di progetto.

A.9 Distribuzione di alimenti e aiuti economici alle famiglie

L’associazione Banco di Solidarietà di Cesena e il Banco di Solidarietà di Rimini consegneranno pacchi di viveri alimentari

gratuiti a circa 500 persone grazie all’aiuto di centinaia di volontari.

Le persone da sostenere verranno indicate tramite le segnalazioni ricevute dalla Fondazione Banco Alimentare, volontari,

beneficiari, Parrocchie, Comuni, altre associazioni, persone e aziende. I prodotti raccolti vengono confezionati e distribuiti

dai volontari, ogni due settimane, con visite a domicilio. Ogni volontario segue una o più famiglie continuativamente,

favorendo l’instaurarsi di un rapporto di reciproca fiducia e stima. Per far fronte alla emergenza alimentare, e al numero

crescente di persone bisognose, vogliamo garantire una consegna alimentare di circa 14 kg per nucleo famigliare per circa

1200 distribuzioni (una media di 3 distribuzioni per 400 famiglie).